Piazza San Marco, i segreti e le curiosità
La Nuova Venezia - 9 aprile 2010
C’era bisogno di un’altra guida di Venezia? Di tutta la città forse no, ma di Piazza San Marco sì. E’ proprio a partire da questa domanda che Paolo Mameli, grafico e scrittore veneziano, ha cominciato a pensare a una guida dedicata esclusivamente al patrimonio storico-artistico della piazza, progetto che si concretizza in questi giorni con la pubblicazione del volume tascabile Passeggiando per Piazza San Marco (Edizioni Storti, 5 euro). «C’era bisogno di una guida nuova - ha spiegato l’autore durante la conferenza stampa avvenuta ieri al Caffè Florian - capace di coniugare il massimo delle informazioni con un approccio semplice e intuitivo, ricco di schemi e illustrazioni. Non si pone come una guida esaustiva, ma come punto di partenza per approfondire la storia e l’arte della città. Questo volume è il frutto di un lungo lavoro, fatto con passione, testando l’itinerario in prima persona, scattando foto ad hoc di particolari difficili da individuare». E infatti è proprio la veste grafica la qualità più immediata di questa pubblicazione. Al di là del formato tascabile, delle 72 pagine a colori con 127 foto e 55 disegni, è decisamente innovativa la scelta di eliminare quasi completamente le didascalie per sostituirle con rimandi diretti al testo, come pure l’idea di presentare gli itinerari passo per passo con una logica simile a quella dei navigatori satellitari.
Tutto questo realizzato con un ampio uso del colore per aiutare il lettore a distinguere facilmente le diverse sezioni. Per quanto riguarda i contenuti poi Mameli, appassionato di storia di Venezia ma anche autore di opere narrative, ha saputo coniugare semplicità nella spiegazione e attenzione per i dettagli, trattando anche argomenti che solitamente vengono tralasciati da altre guide. Se, ad esempio, in tre pagine viene illustrata la storia del meccanismo della Torre dell’Orologio, a proposito della Basilica viene spiegato come siano mutati gli ingressi e perché l’innalzamento delle cupole abbia modificato l’illuminazione interna.
In tutto questo infine non manca il gusto per la curiosità e il dettaglio, dalla leggenda del Fornaretto alle schede sulla pavimentazione o sul funzionamento del pozzo veneziano. Un lavoro prezioso (che si rinnoverà entro l’estate con la pubblicazione della guida dedicata a Rialto), frutto di un affetto per la città che non nasconde anche una preoccupazione per la conservazione di questo patrimonio. «Ci sono monumenti in questa piazza che si sono conservati per secoli e che nel giro di sessant’anni invece si sono rovinati - sottolinea Mameli - basta confrontare le immagini del presunto costruttore della basilica rappresentato nel gesto di mordersi il dito: in quella scattata oggi la mano è sparita».
Irene Rosati
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